La tisana della felicità
“Oggi stiamo triturando la liquirizia che abbiamo coltivato – ci racconta Chiara de La Calcina – ; è una pianta un po’ lunga a crescere, si raccoglie dopo tre anni da quando la pianti. Ha le foglie un po’ come l’acacia e ha una spiga di foglie.
Della liquirizia si raccoglie la radice, che poi sono i tronchetti, cioè pezzi di radice. È una pianta molto rustica, ha dei rizomi che corrono sotterranei, è problematica perché non sta dove vorresti farla stare tu, ma viaggia nel campo.
Noi l’abbiamo bagnata quando germoglia in primavera, per darle un po’ di aiuto a crescere, ma poi se l’è cavata bene. Quest’anno, avendola raccolta lo scorso autunno, non abbiamo più le piante grandi e dobbiamo ripartire con il ciclo di tre anni per averla di nuovo. Quindi questa primavera metterò dei nuovi piantini che comprerò.
Metto la liquirizia nella tisana della felicita perché la liquirizia è una pianta tonica che dà brio, infatti è una pianta che chi ha la pressione alta non può tanto utilizzare. Noi l’abbiamo chiamata tisana della felicità perché ha liquirizia e basilico che sono due piante che danno tono. Poi ci sono anche melissa, cannella e chiodi di garofano. È una tisana speziata, ovviamente la cannella e i chiodi di garofano sono spezie acquistate perché crescono in altri climi. È una bevanda un po’ invernale da bere principalmente calda, con gli amici, è un po’ conviviale, non è tanto la tisana che ti bevi da solo per rilassarti, ma una tisana che è bella da bere in compagnia, magari in montagna.
La tisana della felicità è già pronta, la prima miscela fatta con la nostra liquirizia è questa che abbiamo fatto oggi e da adesso in poi, per tutto l’inverno, sarà disponibile.”
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