La raccolta della frutta era una festa

“Adesso abbiamo raccolto le Gala e le Carpendu – racconta Giovanni Mellano – inizieremo presto la Delizia rossa, poi passeremo alle gialle tra 8-10 giorni.

Per quanto riguarda il sapore, facendo sempre le stesse pratiche colturali, il più naturale possibile, l’erba, l’inerbimento totale, nessun conservante, quindi nessun gusto anche sul frutto prossimo alla raccolta o appena raccolto, il gusto è sempre all’altezza della situazione.

Abbiamo avuto un po’ di grandine, qualche cicatrice c’è, ma non è un grosso danno.

Le piante hanno patito la siccità, ma più che altro nel mese di giugno e luglio, per fortuna poi un po’ è piovuto e ha messo in linea la situazione.

Le mele hanno una bella pezzatura, la qualità complessiva, la pezzatura e l’estetica non sono a livelli massimi, ma sono comunque a livello molto soddisfacenti, non osavamo sperare in tanto.

Iniziamo a raccogliere verso le 8 fino alle 18 con un’ora e mezza di pausa. Io ovviamente sono più impegnato, perché il mio compito comincia anche prima e finisce dopo.

Le famiglie adesso non sono più così numerose come un tempo, quindi quel clima di raccolta in festa o festa della raccolta com’era nei lavori grossi tra vicini come la mietitura del grano o tanti altri lavori, adesso non è più così, ma noi, qui, un po’ di questo clima lo respiriamo ancora, quindi è anche un piacere: mi aiutano dei vicini o delle vicine, degli amici coi quali più che il rapporto di lavoro dipendente è un rapporto di amicizia, quindi si fa un po’ una festa, ma si lavora molto.“

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Storie di agricoltura.