I peri hanno la mia età

“L’appezzamento di pere William è di circa 3 ettari – racconta Andrea Ferrato – la parte più grande, di circa 2 ettari, è un appezzamento storico perché ha 32 anni. Venne impiantato nello stesso anno in cui sono nato, per questo ci sono affezionato. Per un pereto è un’età sostenuta, ma si comporta ancora da giovane e le pere sono molto buone.

La pera, specialmente la William, nel biologico, ha delle problematiche nel senso che non è così semplice produrle perché in alcune annate, ci sono delle patologie, come la ticchiolatura. La ticchiolatura lascia una macchia circolare sulla buccia però non intacca la polpa, dal punto di vista visivo io la uso come marchio di fabbrica, è la mia garanzia che le pere sono biologiche, però magari un consumatore un po’ più distratto può non apprezzarlo. Si tratta di una macchiolina nera grigiastra di qualche mezzo centimetro di diametro, sono microorganismi che anche loro fanno parte di questo pianeta, e utilizzano la pianta per nutrirsi.

In quest’appezzamento abbiamo un pozzo che costruì mio nonno negli anni ’20 a mano poi, nel corso degli anni, ha deciso di aumentare la sua capienza e renderlo più efficiente e noi lo utilizziamo ancora. Quindi l’acqua, per fortuna, non ci è mai mancata.

Quest’anno ci siamo dotati di una cella frigo più capiente e manteniamo a 0 gradi. Per una buona conservazione occorre anche un indice igrometrico alto: noi facciamo un po’ alla vecchia maniera, tutte le sere entriamo dentro la cella con un tubo e con un po’ d’acqua per bagnare il pavimento della cella, così da aumentare l’umidità. A differenza del convenzionale, dove si fanno dei trattamenti chimici, noi vogliamo preservare l’aspetto salubre e ricorriamo ai vecchi metodi.”

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