Non c’era l’acquedotto
“Dobbiamo riprendere la sana abitudine di considerare l’acqua un bene prezioso perché così è stato fino agli anni ’60. Se andiamo indietro di soli 60 anni – ci racconta Gianfranco Torelli – nelle nostre campagne non c’era l’acqua dell’acquedotto, bisogna andare a prendere l’acqua alla sorgente, e l’acqua era vista come un bene preziosissimo. Poi con l’arrivo dell’acquedotto ci siamo un po’ dimenticati di queste cose, abbiamo vissuto 60 anni come se non ci fosse un domani, come se l’acqua fosse un bene infinito.
Oggi ce ne stiamo rendendo conto in maniera improvvisa e anche seria. Cosa dobbiamo fare?
Nel nostro piccolo sicuramente riprendere quelle che erano le sane abitudini di creare dei piccoli invasi, quindi recuperare le acque piovane e recuperare per quanto possibile l’acqua per uso agricolo”
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