Mancano le nocciole

“Solo chi le trasforma come noi – ci spiega Alberto – sa quanto sono poche quest’anno le nocciole. Sono proprio poche, poche, poche.

La siccità degli scorsi anni ha asciugato il polline. A Febbraio c’era il polline che era asciutto e, probabilmente, non si è legato e lì abbiamo perso una buona parte del raccolto. Poi ha piovuto per tre mesi e abbiamo perso un altro pezzo; a fine Aprile qua ha nevicato e ne abbiamo perso un altro pezzo. Poi si sono messi i cinghiali, i ghiri, tutto fa e arrivati adesso che raccolto abbiamo? Due anni fa ci avevano salvati perché era una scarsità della nostra zona, avevamo preso la gelata e però nelle colline intorno avevano prodotto bene e le abbiamo acquistate dai nostri amici. Invece quest’anno siamo tutti senza.

La nostra idea era quella di lavorare almeno fino a Natale e poi però se non abbiamo nocciole o cambiamo prodotto o non ci sono non ci sono soluzioni. 

Noi abbiamo impostata l’azienda sulla trasformazione, sull’onestà cosa facciamo?

Purtroppo noi qua siam tutti della Banca. C’è poco da fare, però non bisogna disperarsi, troveremo il modo. A oggi l’idea è quella di sospendere l’attività, stiamo pensando di sacrificare gli operatori e andare solo sul mercato di dettaglio, per cui spuntiamo un prezzo un po’ più alto. L’altra cosa che stiamo valutando, è di fare un catalogo ristrettissimo, su alcuni prodotti, tanto da dire ci siamo, continuiamo a esserci e quindi magari dire per quest’anno ci sono solo ci sono solo i baci di dama e uno sa che ci sono solo quelli. Perché? Per tutti i motivi che ho detto e per un anno si lavora così. Dovrò spiegarlo a tutti. Infatti sto cercando di arrivare a un catalogo coi prodotti e a una lettera allegata dove spiego tutte queste cose perché sennò uno non ci crede. Ma niente. Quest’anno la situazione è questa: c’è poco prodotto e quel poco di nocciole buone, ce ne sono pochissime. Oppure dire quest’anno sospendiamo le attività e teniamo solo il nostro punto vendita perché cerchiamo quei 10 quintali di ottimizzarli il più possibile”.

Storie di agricoltura.