Giovani belli, che lavorano per il futuro della loro terra
“Abbiamo cominciato a collaborare – ci spiega Andrea Valenziani, 33 anni, di Rete in campagna – allo scopo di risolvere quello che era il problema più urgente per tutti, ciò quello della vendita di prodotti a prezzo equo. Il risultato è stato la creazione di un sistema di relazioni alla base dello scambio commerciale in grado di riconoscere il valore del prodotto, al di là del centesimo, ma anche il valore del progetto, di una serie di scelte che non traspaiono a scaffale, ma che ci vuole una filiera in gradi di comprenderli e di valorizzarli.
Abbiamo messo a punto un sistema di logistica e, avendo come priorità quella di generare un impatto sociale positivo sul territorio, ci siamo resi conto che la maniera migliore per garantire chi ci chiede di farci garanti sulla legalità di ogni passaggio era strutturarci bene anche sul piano agricolo, formando noi le squadre di raccolta, equipaggiandoci con mezzi e tutto l’occorrente per garantire alle persone di lavorare nella legalità contrattuale, ma anche nella sicurezza.
Creando delle squadre di lavoro centrali delle squadre, che girano per le aziende, di fatto abbiamo sollevato proprio le piccole aziende dalle difficoltà che avevano nel poter disporre di manodopera per brevi periodi, difficoltà di carattere economico, organizzativo. Poi ci siamo strutturati su un segmento della produzione delicato che è la potatura, occupazione che, per motivi sociali, è stata quasi abbandonata. Abbiamo creato una squadra molto ben equipaggiata che gira per le aziende. Così contribuiamo a creare un impatto positivo sul territorio sia dal punto di vista occupazionale che dal punto di vista agronomico.”