Coltivazione di ortaggi su suolo inerbito

Nell’ambito della coltivazione biologica – ci spiega Claudio Bosco – vengono tenuti in considerazione molti aspetti della produzione i cui effetti sulla qualità dei prodotti ottenuti sono ancora poco conosciuti e studiati a causa dell’interesse economico relativamente limitato che tali studi comportano, rivelandosi in alcuni casi addirittura dannosi per le aziende che producono mezzi tecnici destinati all’agricoltura, in riferimento non solo agli agrofarmaci ma anche, per esempio, riducendo le lavorazioni al settore della meccanizzazione agricola.

La creazione di siepi, la parziale alberatura dei confini, il mantenimento di aree a vegetazione spontanea e fasce inerbite, mal si combinano con il dimensionamento sempre più ampio degli appezzamenti coltivati, necessario all’ottimizzazione del rendimento delle macchine: alcune pratiche, quali la consociazione, rendono addirittura impossibile la meccanizzazione di alcune operazioni, viste le diverse esigenze delle specie consociate.

D’altro canto, i benefici che tali pratiche comportano sono innegabili, sia dal punto di vista ambientale, con il mantenimento e la salvaguardia di una maggiore biodiversità, grazie alla presenza di habitat e rifugi per numerose specie di uccelli, rettili, anfibi ed artropodi che queste zone garantiscono, sia anche, in molti casi, dal punto di vista economico, grazie all’azione di tale biodiversità sulle coltivazioni, con la presenza di predatori e antagonisti che si spostano sulle coltivazioni e riducono i danni prodotti da parassiti di varia natura.

L’approccio alla coltivazione, tenendo conto di questi aspetti, consente di dare all’agricoltura
biologica una definizione più completa rispetto alla mera sostituzione di agrofarmaci e concimi con prodotti consentiti dal disciplinare di produzione, ottenendo di conseguenza una produzione agricola più adatta all’alimentazione, grazie alla presenza di nutrienti che le colture in agricoltura convenzionale faticano ad elaborare ed immagazzinare.

Dopo diversi anni di visione che potremmo definire olistica della coltivazione, nel 2025 condurremo una sperimentazione empirica della coltivazione di alcuni ortaggi su suolo inerbito, prendendo spunto dalla metodologia suggerita dal dottor Fukuoka, procedendo alla semina di trifoglio nano su una parte dei terreni coltivati che, dopo alcuni sfalci molto bassi, saranno coltivati con alcuni degli ortaggi normalmente prodotti nella nostra azienda.

Storie di agricoltura.