La Freidio
Io sono coltivatore di genepy con la mia azienda agricola dal 1997 in Val Maira – racconta Paolo Rovera. I campi prima erano a Stroppo, ora li ho trasferiti più in alto, a Elva, per questioni climatiche. Il mio lavoro è coltivare i fiori di genepy da vendere ai trasformatori per fare il liquore. Una piccolissima parte di questi fiori una volta la trasformavo direttamente io, avevo un opificio di produzione di liquori per infusione, poi la burocrazia in Italia mi ha massacrato e fondamentalmente ho chiuso la parte opificio e adesso mi faccio produrre il liquore con la mia ricetta e i miei fiori da un amico che fa quello di mestiere.
Il fiore è sempre l’artemisia mutellina; come tutte le piante, risponde in modo differente al clima, all’esposizione, al tipo di terreno quindi il genepy coltivato ad Elva potrebbe eventualmente avere delle componenti aromatiche leggermente diverse da un genepy coltivato da un’altra parte, ma fondamentalmente è la stessa pianta. Alcuni sanno sfruttare molto bene il marketing che dice anche che il genepy è raccolto a mano, come se ci fosse un altro modo per raccoglierlo! Ne fanno tanta pubblicità e poi, detto fra noi, comprano il genepy in Bulgaria, dove la manodopera costa meno.
Chiunque coltivi genepy si produce i semi, dopodiché chi ne pianta un po’ di più consegna i semi a dei vivaisti di fiducia che gli danno i piantini da germinare e li trapianta in campo. Al primo anno si trapianta, dal secondo, terzo anno si fa la raccolta. Mediamente si fanno due anni di raccolta, non di più, per questo tutti gli anni c’è una quota di piantini che viene messa a dimora e tutti gli anni ci sono una parte di campi che vengono dismessi.
Per la raccolta dei fiori dipende molto dal clima, dall’altitudine, indicativamente si raccolgono tra luglio e agosto, poi si fanno essiccare per poterli conservare, si fa un’essicazione naturale in solai, su griglie, in luoghi in ombra, areati.
Per ora siamo un’associazione molto piccola, stiamo cercando di valorizzare il Genepy delle Alpi che è stato la prima IGP transfrontaliera ottenuta nel mondo dei liquori e prende Piemonte, Valle d’Aosta e Francia, sono delle IG riconosciute a livello comunitario. Il nostro genepy è tracciabile dal campo al bicchierino finale.