La Ca’ Nova
La Ca’ Nova è un’azienda a conduzione famigliare gestita ormai da generazioni dalla famiglia Rocca. Fu mio nonno a fondare la nostra azienda – ci racconta Marco Rocca, l’enologo della famiglia. Produceva vino, ma allevava anche bovini e coltivava altre piante. La specializzazione ad azienda vinicola avvenne negli anni ‘70 quando la gestione passò a mio padre e ai miei zii.
Abbiamo la grandissima fortuna di vivere in un territorio particolarmente vocato alla produzione dei vini e così ci siamo specializzati nella produzione di Dolcetto, Barbera, Nebbiolo e Barbaresco.
La nostra azienda non è certificata biologica ma abbiamo aderito ad un disciplinare, una sorta di codice di autodisciplina, che si chiama “The green experience”. Chi aderisce sceglie di mettere in pratica una serie di regole che si basano sull’ applicazione di soluzioni e tecniche eco-sostenibili, sulla riduzione nell’uso di prodotti chimici a favore di soluzioni agronomiche naturali. Tra queste ad esempio la raccolta delle acque piovane che poi vengono utilizzate per i trattamenti in campo, al posto dell’acqua potabile, il divieto di diserbo, il sovescio, ossia la semina di specie che arricchiscono il terreno come le leguminose (favino e pisello, ma anche brassicacee, facelia, la pianta amica delle api, ed altre) e così via. Lo scopo è avere delle vigne sane e ben inserite negli ecosistemi del territorio.
Io sono nato in questo mondo: fin da piccolo ho aiutato la mia famiglia nei lavori più semplici, successivamente ho frequentato l’istituto enologico e, dopo il servizio militare, ho iniziato a lavorare a tempo pieno nell’azienda. Sono contento della mia vita e del mio lavoro, certo non ci sono orari fissi e non esiste una vera separazione fra momenti di lavoro e momenti di riposo, la burocrazia e i controlli sono spesso opprimenti, ma la soddisfazione di essere il titolare di un’azienda che porta il nome della propria famiglia è sicuramente uno sprone a dare sempre il meglio.
In azienda lavoriamo io, mio fratello, mio padre, mio zio e occasionalmente mia sorella. Tutti siamo impegnati dalla vigna alla cantina, dalla vendita alla logistica, anche se ognuno di noi ha il suo ruolo principale. Come enologo io trascorro la maggior parte del tempo ad occuparmi della cantina mentre mio fratello segue principalmente le vigne.
I nostri vini sono semplici e naturali, ottenuti da vitigni tradizionali, lavorati per valorizzarne la qualità e, pur essendo molto diversi rispetto ai vini che faceva mio nonno, mantengono intatto il legame con il territorio. I vini dell’inizio del novecento erano ‘alimento’ fatto da contadini per la loro tavola. Oggi si guarda molto di più alla qualità e all’aroma; già durante la coltivazione dell’uva si cerca di immaginare il vino che si vorrebbe produrre. I processi di lavorazione sono gli stessi da secoli, ma le tecniche si sono raffinate moltissimo, le uve ora vengono pressate da macchine e il vino viene mosso da pompe. Il lavoro manuale si è semplificato, ma la necessità di conoscere i tempi della natura è rimasta invariata.
Nel nostro lavoro cerchiamo di mantenere tutti i processi di fermentazione e di invecchiamento più naturali possibili. Per cui possiamo dire che i nostri sono vini sinceri, ottenuti nel rispetto delle caratteristiche peculiari di ogni annata.