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Costolette g 500 di agnellone nostrano

29,04

I nostri agnelli vivono sempre fuori, al pascolo, da quando hanno 1 settimana fino ai 60 giorni e in quel periodo succhiano il latte dalle loro mamme, mentre iniziano anche a brucare un po' d’erba. Quando vanno nella stalla con le loro mamme che devono essere munte, i...

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I nostri agnelli vivono sempre fuori, al pascolo, da quando hanno 1 settimana fino ai 60 giorni e in quel periodo succhiano il latte dalle loro mamme, mentre iniziano anche a brucare un po’ d’erba. Quando vanno nella stalla con le loro mamme che devono essere munte, i piccoli agnelli entrano in spazi a loro destinati; qui vengono loro lasciati crusca, farina di mais e un po’ di piselli che possono mangiare a volontà. In generale cerchiamo di non dare agli animali quei cereali che dovrebbero essere destinati all’alimentazione umana, in modo che il loro allevamento non entri in competizione con la vita dell’uomo. In più bevono il siero della lavorazione del latte e continuano così fino a 50- 60 giorni, quando arrivano a pesare sui 20 kg, vengono svezzati e lasciati al pascolo. A questo punto si nutrono autonomamente del pascolo e ricevono solo più 300 g al giorno di piselli, mais, crusca e siero di latte. Raggiunti i 60-70 kg vengono macellati. La carne dell’agnello grande, rispetto a quella dell’agnello piccolino, è più consistente, più gustosa e soprattutto la percentuale di ossa è più bassa.

Nell’economia dell’azienda gli agnelli maschi rappresentano unicamente un costo, in quanto l’agnello non si paga il latte che beve. In certi momenti dell’anno la carne di agnello è ricercata (a Pasqua e a Natale); in quei momenti gli agnelli vengono venduti anche più piccoli. Nella norma invece vengono cresciuti fino a pesare anche 60-70 kg e vengono venduti soprattutto in occasione della Festa del Sacrificio dei Musulmani, che ricorda il sacrificio di Ismaele. Nel Corano c’è scritto che il sacrificio deve essere fatto con 1 animale di almeno 6 mesi, maschio, senza difetti. Nella storia i sacrifici erano operazioni rituali e non impedivano il consumo della carne che infatti, dopo il sacrificio, veniva abitualmente consumata. Il sacrificio veniva fatto con un animale grande perché sarebbe stato assolutamente inefficiente macellare un animale piccolo”.§
Allevato, macellato e sezionato in Italia