La vacca Cabannina
“Questa è la stagione che le vacche partoriscono – ci spiega Alfredo Bagnasco dell’azienda agricola Autra – tra gennaio, febbraio e marzo. Quindi è anche un momento buono per il latte e tra poco andranno al pascolo.
La valenza della vacca Cabannina sul territorio è legata intanto al fatto che tengono puliti prati, pascoli. Questa è la prima cosa e poi un prodotto che è legato a un prodotto naturale veramente, legato al territorio, alla pulizia del territorio. La Cabannina ha la caratteristica di arrampicarsi molto bene, va più o meno in ogni punto, si arrampica nei boschi, in autunno/inverno mangia ghiande, castagne, tutte cose così.
Questa vacca è nata col territorio e quindi ha senso tenerla in questo modo ora che si assiste a un abbandono sempre maggiore dei terreni, non c’è più la manodopera delle famiglie di una volta che riuscivano a mantenersi ognuno il proprio pezzettino.
Adesso per pulire i pascoli e i terreni, questi sono animali che vanno benissimo. Si arrampicano così per le dimensioni, hanno il baricentro basso, le zampe abbastanza corte, unghioni molto forti quindi si attaccano bene, noi non abbiamo rocce, ma posti impervi e si infilano bene, passano un po’ dappertutto, perché, come tutte le razze antiche, sono forgiate nell’ambiente, sono state selezionate nel loro ambiente: mangiando in maniera più povera tendevamo a crescere anche un po’ meno.
Anche il fatto che si nutrano da sole dà meno impegno come lavoro. Adesso ho 18-19 vacche, tutte da mungere, negli ultimi 3 anni abbiamo tenute 11 vitelle, e abbiamo un toro.
La formaggetta era la formaggetta che la gente faceva tradizionalmente, è una formaggetta fresca è buona, la lasci lì è sempre buona ” .
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