Azienda agricola Mellano Giovanni
L’azienda agricola Giovanni Mellano ha sede nei pressi di Saluzzo (Cn), in valle Bronda, tra la valle Po e la val Varaita. Il microclima presenta condizioni di luminosità, escursione termica, altitudine e caratteristiche chimiche del suolo che favoriscono la pigmentazione e rendono croccante e succosa la polpa delle mele che vi si producono.
Nella sua azienda Giovanni coltiva circa 10 varietà di mele tra cui alcune locali, come la Morella. Per rispettare gli equilibri ambientali vengono impiegati fitofarmaci di origine naturale e biologici mentre l’uso di un limitato gruppo di composti di sintesi, a ridotto impatto ambientale, è consentito esclusivamente per interventi mirati fra la ripresa vegetativa e la pre-fioritura. I meleti di Giovanni Mellano vengono concimati raramente, con letame di stalle non industriali mentre l’arricchimento del terreno avviene in modo naturale lasciando in loco l’erba che cresce spontaneamente fra gli alberi dopo averla tagliata. Tutti i produttori del consorzio Valle Bronda devono far campionare le loro mele da un ente esterno che, dopo aver sottoposto il prodotto ad analisi di laboratorio, certifichi la completa assenza di residui chimici.
“Circa una trentina di anni fa- racconta Giovanni – quando ancora tanti utilizzavano massicciamente pesticidi, i meleti erano infestati da un acaro, il ragnetto rosso (Tetranychus urticae). Gli agronomi dell’università avevano osservato che i meli selvatici non erano colpiti così gravemente e avevano spiegato il fenomeno con la presenza nei boschi di un predatore naturale degli acari, il fitoseide (Phytoseiulus persimilis). Il fitoseide era molto più sensibile agli antiparassitari del ragnetto rosso per cui, dove si trattava con pesticidi, gli acari, superati i danni iniziali, avevano terreno sgombro e proliferavano. Per cui provammo a ridurre i trattamenti chimici: andavamo nei boschi a raccogliere rami che ospitavano i fitoseidi per metterli nei nostri meleti. Molti in paese ci osservavano perplessi, ma il sistema funzionava: il ripristino di un equilibrio fra prede e predatori ci permette ancora oggi di produrre senza avvelenare l’ambiente”.