Se manca il polline

“Questo momento – ci racconta Marco di Apicoltura Chiri – come un po’ per tutta l’agricoltura è un po’ di sofferenza vista la grave siccità; quello che ha influenzato purtroppo l’ultimo periodo sono sia le alte temperature, perché comunque anche le api ne soffrono, e poi la cosa più grave è stata la mancanza di polline. Il polline è mancato perché comunque anche le piante vanno in stress per l’eccessiva temperatura e la mancanza di acqua, fanno delle fioriture scarse e il polline secca. Il polline è indispensabile, almeno una certa quantità, per allevare la covata perché è la frazione proteica che sostiene l’alveare. Senza polline non ci sono api che nascono, le api invecchiano e non c’è ricambio, praticamente dimezzati gli alveari. Questo inciderà sulla prossima produzione di miele. Adesso, facesse una bella piovuta, magari riuscirebbero a fare un po’ di covata e a recuperare ancora qualcosa ma ormai è questione dei prossimi 15-20 giorni, che sono fondamentali.

L’edera è l’ultima fioritura che possa stimolarle e sostenerle poi per il resto, purtroppo, con questo asciutto che c’è stato il raccolto, anche per il discorso delle scorte, abbiamo già usato oltre tre quintali di miele per cercare di sostenerle un po’. Noi le sosteniamo con il miele, gli ultimi baluardi amici che ho, dei migliori che c’erano, adesso anche loro stanno nutrendo con zucchero, con sciroppi, con canditi vari perché comunque è chiaro che una situazione così diventa anche economicamente difficile da sostenere. Noi abbiamo un po’ la testa dura e adesso stiamo facendo così perché è la nostra convinzione.”

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