Cipolla di Montrigiasco 

“Abbiamo piantato trentamila piantine di cipolle quest’anno – ci racconta Paolo Montanari – perché nel nostro terreno vengono particolarmente buone. Le abbiamo seminate a marzo su teli pacciamati biodegradabili e restano in campo fino al momento della raccolta, che avviene a partire da fine luglio. Ne abbiamo messe di cinque varietà, la tropea, la rossa piemontese, lo scalogno, la bianca e la borettana che è utilizzata anche per la preparazione agrodolce. 

Il bello della coltivazione della cipolla è che gli unici interventi richiesti sono all’inizio, per tenere la pianta pulita dall’erba, finchè non cresce e occupa tutto il buco del telo pacciamante. Il nostro terreno è ben esposto al sole, quindi la cipolla cresce bene. Bisogna invece essere molto attenti nella conservazione, devi raccoglierla e lasciarla sul terreno ad asciugare, altrimenti può marcire. Nel caso, se qualche cipolla marcisce, noi la piantiamo nuovamente: da questa cipolla nasceranno due o tre cipollotti e noi saremo pronti a raccoglierli a Natale”.

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