Grano, nocciole e uva
“Da noi ha piovuto di più rispetto ad altre zone – ci spiega Luca Bertero – però comunque manca l’umidità invernale, quella che è sotto le radici e che tiene durante l’estate. In due settimane sono scesi quasi 100 ml di acqua, ma il problema è che con questo caldo manca l’umidità in profondità e le piante patiscono lo stesso.
Sul grano, che è il primo prodotto che togliamo, abbiamo fatto -30% rispetto all’anno scorso, pensavamo di non fare niente sinceramente, la pioggia che è venuta a maggio ha salvato il raccolto. Si è fatta della roba bella come qualità, un 30% in meno di produzione, il prezzo è per adesso discretamente buono, poi bisogna vedere l’andamento dei mercati mondiali.
La nocciola è abbastanza salvo come raccolto, con le piogge che sono venute a luglio, non si fa magari 100% di quello che si doveva fare, ma il 90% si farà. Siamo a 20-25 giorni dalla raccolta delle nocciole. Speriamo di avere una qualità buona e prezzi remunerativi.
Il problema secondo me è sui vigneti, perché manca l’umidità a livello radicale. Però la vite è una pianta molto strana, se facesse 2-3 temporali ad agosto è una pianta che assume tanta umidità a livello fogliare quindi grappoli tendono a riempirsi. Il problema è la differenziazione delle gemme per il prossimo anno che avviene nei mesi di luglio agosto. Se la pianta a luglio e agosto è in stress, il prossimo anno grappolini non ne tira fuori nessuno. Stessa cosa per le nocciole. Un anno decide l’altro.
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