Il melo e la siccità
“E’ una situazione speriamo unica nella storia – ci dice Giovanni Mellano – ma non lo sappiamo ancora.
Purtroppo la siccità che arriva già dall’anno scorso, perché le precipitazioni sono scarse dall’autunno 2020 e quindi le falde sono scarsissime non solo nelle nostre zone ma nelle montagne, cosa ancora più grave.
In questa situazione siamo in difficoltà costante e perenne.
Da noi parte dell’acqua arriva dal Varaita, ieri poi sono caduti circa 35mm quindi un po’ di sollievo c’è. Quindi queste piogge ci hanno dato un minimo di serenità.
Noi saremmo contenti anche se piovesse principalmente in montagna perché da lì, tramite i canali, arriverebbe da noi.
Noi produciamo con ambizione di qualità gustativa, se c’è la dimensione e l’estetica meglio, ma non è ciò che ricerchiamo principalmente. Ne abbiamo vantaggio gustativo.
In ordine di maturazione abbiamo le Mele Gala, dette estive perché sono le prime a maturare, poi le Crimson, a seguire, la Renetta sia la rugginosa che quella del Canada, la Carpendù, le mele rosse di varie varietà.
Le varietà più antiche come le renette sono quelle che resistono maggiormente alla siccità, perché sono quelle selezionate dalla natura.
Su alcuni terreni poi i meli patiscono maggiormente, quindi anche il terreno ha la sua importanza.
Il melo è comunque una pianta resistente.”
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