Azienda agricola Aimar
Mio marito fa nascere la nostra azienda nel ’96, pianta i primi castagni, i primi mirtilli e ha fa anche un conto terzi agricolo, fa anche lavorazioni, scavatori. Quando l’ho conosciuto ero impiegata amministrativa, l’ho sempre affiancato perché facevo un part time in azienda, ma nel 2018-19 ho mollato tutto e nel 2019 sono diventata coadiuvante sua, ho iniziato con piccoli frutti, fragole, mi occupavo come hobbista di un po’ di casette di api.
La nostra è un’azienda piccolissima, siamo solo io e mio marito, cerchiamo di vendere come fosse la roba dell’orto, quindi senza trattamenti chimici, rispettando tutto quello che si può rispettare, le coltivazioni, le rotazioni, cerchiamo di raccogliere quello che la natura ci dà anche se ultimamente è un po’ complicato con il clima che sta impazzendo. Abbiamo 3-4 ettari coltivato principalmente a castagno, abbiamo sia castagno da frutto, quelle ibride, quelle franco giapponesi sia castagni di coltivazioni antiche. Siamo a 800 metri. Abbiamo anche un appezzamento di terreno a Dronero, 650mt, avevamo 8 giornate di terra che non coltivavamo più, avevamo lasciato perdere, io sono subentrata, è laggiù che ho messo le fragole e da pochi anni abbiamo anche iniziato un impiantamento di peonie, di fiori recisi. La peonia non vuole tantissima acqua, abbiamo detto “proviamo”. Il primo anno abbiamo messo 600 piante, adesso ne abbiamo già 3000 perché la peonia il primo anno non raccogli, il secondo anno sono piccoline, quindi inizi a vedere qualche cosa dal terzo anno in avanti. Però è un lavoro bellissimo. La vendiamo in boccioli, che è un gusto grado “di maturazione del bocciolo” in quanto non deve essere troppo verde perché sennò lei non si aprirà mai, non deve neanche essere avanti sennò quando arriva a Sanremo è fiorita. Noi conferiamo in una cooperativa a Sanremo, li mandiamo giù con un camion refrigerato. Secondo me è una cosa che funzionerà perché in Liguria loro faticano molto a fare la peonia perché è troppo asciutto, troppo caldo; la peonia vuole un clima fresco fino ad aprile/maggio, quindi quest’anno siamo andati abbastanza bene.
Puntare solo su una coltivazione non puoi, perché c’è l’anno in cui c’è la gelata tardiva, c’è l’anno in cui c’è la grandine… quindi abbiamo pensato di mettere un piccolo di ogni cosa così da aprile fino a novembre riusciamo ad avere uno stipendio. Da novembre ad aprile è un po’ più complicato. A livello complessivo siamo contenti, l’unica cosa è che è un lavorone, noi da aprile a novembre lavoriamo proprio tanto e adesso col clima che c’è, c’è sempre qualcosa che non va, c’è sempre una coltura che gira male, un po’ la siccità, una volta il freddo.
La coltivazione che ha più peso nella nostra economia è il castagno. Vendiamo all’ingrosso, abbiamo la franco giapponese che è una castagna grande che va bene all’ingrosso e poi abbiamo le qualità nostrane e abbiamo sia clienti privati che ingrosso.
Io sono francese, abito in Italia dal 2001, i miei nonni sono originari di Roccabruna. Da piccola dicevo sempre a mia mamma ”Io a 18 anni vengo su” e così ho fatto.